Un robot cingolato e pittore nelle Case-Grotta per Matera 2019

Call! Costruiamo al FabLab un braccio robotico per dipingere nelle Case-Grotta a Matera 2019!

In occasione del progetto artistico Inter/Abit/Azione per Matera 2019 – Capitale Europea della Cultura, l’artista Francesco Finotti chiede il supporto del FabLab di Casa Corsini per la progettazione e la costruzione di un robot cingolato che dipinga sulle pareti della Casa-Grotta in cui si svolgerà tra maggio e giugno 2019 la performance “tecnologica-artistica”.

Il progetto sarà presentato dall’artista in un incontro a cui sono chiamati tutti i maker e i creativi interessati a partecipare, lunedì 23 aprile 2018 presso il FabLab di Casa Corsini alle ore 21, ingresso gratuito come sempre per gli Open FabLab.

INTER/ABIT/AZIONE

Maggio-Giugno 2019

Opere di Danilo Ruggeri e Francesco Finotti

Della Città di Matera si dice che il suo territorio è stato abitato senza soluzione di continuità dal paleolitico fino ai nostri giorni. Tra le varie vicissitudini, sembra che comunque, fino alla fine del 1700, i Sassi fossero considerati un esempio perfetto di integrazione tra uomo ed ambiente. Negli ultimi due secoli, l’area dei Sassi subisce un degrado notevole, che li porterà all’appellativo di “vergogna nazionale”. Diventano una sorta di ghetto contadino dove le condizioni sociali si fanno sempre più difficili. Nel secondo dopoguerra i Sassi diventano il simbolo nazionale dell’arretratezza e del sottosviluppo del meridione d’Italia. Nel 1952 si giunge allo stanziamento di fondi per la costruzione di nuovi quartieri residenziali che avrebbero costituito la città nuova nella quale far confluire le 15.000 persone che abitavano le case-grotta. La città di Matera diventa così un autentico laboratorio; nasce la Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera, promossa dall’UNRRA-CASAS ed istituita da Adriano Olivetti, e dal sociologo Friedrich G. Friedmann, che si avvale di esperti in diverse discipline quali storia, demografia, economia, urbanistica, paleoetnologia, sociologia, ed intervengono esponenti prestigiosi dell’urbanistica italiana, per progettare e creare quartieri che riprendano il più possibile i modelli di vita sociale dei Sassi. Nel 1986 una nuova legge nazionale finanzia il recupero degli antichi rioni materani, ormai degradati da oltre trent’anni di abbandono. Nel 1993 i Sassi di Matera vengono dichiarati dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità.

La stratificazione di varie epoche storiche e la conseguente sedimentazione dei comportamenti umani ci ha attirato in questa città.

Attraverso un rovesciamento formale, siamo interessati a far riemergere e riavvalorare, sviscerandoli, i concetti di abitare e di convivenza che erano usuali ai tempi delle “case grotta”.

Perché hanno deciso di edificare in un luogo così ostile?

Per quale motivo, questo luogo negli anni sessanta non viene considerato più idoneo?

Per quale motivo questo luogo torna ad essere, nel nuovo millennio, motivo di orgoglio per i nativi di Matera?

Il riconoscimento dell’Unesco e la cultura cinematografica (Pasolini, Mel Gibson, ecc…) hanno influito?

Il lavoro di Danilo Ruggeri si interroga sul concetto di stratificazione attraverso un corpo di lavori che propone alcuni simulacri di contemporaneità che andranno a dialogare con le “fondamenta”della società materana (progettazione top down).

Danilo Ruggeri: “Il mio lavoro vuole riflettere sul concetto di “stratificazione urbana” attraverso un paradosso innescato da un rovesciamento formale tra opera e contesto; sezioni stradali appartenenti ad un probabile futuro remoto, riaffiorano dal sottosuolo a ricordare al fruitore le vicende di una società che ha dovuto fare i conti col proprio passato prima di riappropriarsi di quella stessa città quasi dimenticata e per lo più trasformata. Come se quel sogno di modernità ostentato dalla legge De Gasperi fosse stato abbandonato e sepolto, sedimentandosi per diventare oggetto archeologico.”

Il lavoro di Francesco Finotti in senso inverso, parte dalle esigenze dell’uomo, dal paleolitico ai giorni nostri, per capire attraverso materiali, gestualità e ritualità, le abitudini e le condizioni dell’abitare (progettazione bottom up).

Francesco Finotti: “Ho già trattato in passato l’argomento, nel sondare e censire un insediamento urbano nel crotonese, voluto dalla legge De Gasperi di allora (vedi mostra “4th”, anno 2005, galleria Interno e Dumdum, Bologna, a cura di E. Gandolfi e A. Zanchetta). In questo nuovo progetto intendo evidenziare le esigenze dell’uomo attraverso ataviche gestualità ripercorse, questa volta, da un robot che cercherà di ambientarsi riproducendo comportamenti rituali per appropriarsi di uno spazio apparentemente ostile (case grotta di Matera).”