Alfabetizzazione digitale: l’inclusione passa anche per la tecnologia

Quindici ragazzi stranieri tra i 20 e i 30 anni sono i protagonisti del corso di informatica e italiano di base promosso da Casa Corsini, Associazione Lumen in collaborazione con la cooperativa sociale modenese Caleidos, che da oltre trent’anni si occupa di mediazione e servizi alla persona.

Perché introdurre l’informatica in un corso di italiano? Perché l’inclusione passa anche attraverso la tecnologia. Unire i due insegnamenti significa fornire ai ragazzi la sicurezza linguistica e tecnica per approcciarsi più facilmente al mondo digitale in Italia. Tra i contenuti più importanti del corso troviamo la scrittura al computer, la gestione di un indirizzo e-mail e la navigazione in internet, che insieme permetteranno ai ragazzi di usufruire dei servizi e delle opportunità che il web offre, come la ricerca del lavoro, l’accesso ai servizi sanitari e il dialogo con amici e famigliari.

Al termine degli 8 incontri, in programma fino al 1 agosto, gli studenti otterranno un attestato di partecipazione. Accantonando l’idea della classica lezione frontale, il corso ruota attorno al dialogo tra studenti e insegnante e dà ampio spazio ad esercitazioni pratiche, elementi che i ragazzi hanno accolto positivamente.

Il corso rispecchia l’importanza che Casa Corsini e associazione Lumen attribuiscono alla e-Inclusion, intesa come cassetta degli attrezzi di base per la cittadinanza digitale. Priorità e obiettivo è l’azzeramento del digital divide, per quelle fasce più fragili e con difficoltà ad accedere al web, quali anziani, migranti, persone con disabilità.